Tecniche antinquinamento del mare

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Quando un prodotto (petrolifero o chimico) più leggero dell’acqua e immiscibile con questa viene versato in mare, per diffusione si spanderà sotto forma di un «film» più o meno spesso, in relazione alle sue proprietà fisiche (densità, viscosità) ed alla temperatura ambiente.  Durante il fenomeno della diffusione, avverranno anche dei processi fisici e chimici che modificheranno profondamente le sue caratteristiche originarie. Se si tratta di una miscela a più componenti, come lo sono tutti i prodotti petroliferi, quelli più leggeri evaporeranno mentre, per effetto della luce solare, dei microrganismi dell’habitat marino e dello stesso ossigeno dell’aria, avverranno processi di trasformazione tali da favorire la formazione di soluzioni ed emulsioni con l’acqua di mare. Infine, per raffreddamento, le frazioni più pesanti, come le paraffine, gli asfalti e i bitumi presenti nei prodotti petroliferi, tenderanno a solidificare.

A seguito di tutti questi fenomeni si potrà formare una «macchia» più o meno densa, viscosa ed oleosa che, una volta stabilizzata, per azione delle correnti e dei venti, se non verrà aggredita ed eliminata, prima o dopo raggiungerà la costa.

Poiché la bonifica delle zone costiere è sempre più difficoltosa e costosa degli interventi che si possono attuare in mare aperto, si deve intervenire prima che la macchia raggiunga la costa predisponendo i «mezzi antinquinamento» ritenuti necessari.

Le principali tecniche da impiegare per combattere un inquinamento sono le seguenti:

  • confinamento: per intercettare e bloccare all’origine il versamento:
  • contenimento: per impedire la diffusione dello spandimento oleoso;
  • riduzione: per eliminare completamente lo spandimento e le macchie oleose.

E’ superfluo fare rilevare che le operazioni di cui sopra saranno subordinate alle azioni da intraprendere per evitare incendi ed esplosioni e comunque intese al salvataggio delle vite umane.