Dipendenze funzionali

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Il Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera è un Corpo della Marina Militare che svolge compiti e funzioni collegate in prevalenza con l'uso del mare per i fini civili e con dipendenza funzionale da vari ministeri che si avvalgono della loro opera: primo fra tutti il «Ministero delle infrastrutture e dei trasporti» che ha "ereditato", dal Ministero della marina mercantile, la maggior parte delle funzioni collegate all'uso del mare per attività connesse con la navigazione commerciale e da diporto e sul cui bilancio gravano le spese di funzionamento. Il Corpo dispone di un organico complessivo di circa 11.000 persone tra Ufficiali, Sottufficiali e Truppa.

I servizi d'istituto sono effettuati con dipendenza da diversi Organi dello Stato, dei quali il «Comando Generale del Corpo delle Capitanerie» è l'interfaccia naturale. A tale immediata e diretta dipendenza funzionale, se ne aggiungono altre che parimenti il Corpo esercita per conto di altre Amministrazioni dello Stato - tutte aventi come denominatore comune il mare e la navigazione - sia nella veste di "Organo periferico" della rispettiva Amministrazione centrale, sia quale "Organo di polizia marittima” per quanto concerne gli aspetti di tutela, di vigilanza e repressivi.
Fra queste, l’attività più importante è la gestione della “pesca marittima”, espletata per conto del Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali – Dir. Generale Pesca ed Acquacoltura, che si esplica ai sensi della Legge n. 491/93 sia quale Organo amministrativo periferico del Ministero (tramite rilascio licenze ministeriali, attestazioni provvisorie, istruttoria pratiche concernenti benefici contributivi, ecc.) sia quale Organo di polizia marittima sulla intera filiera della pesca, dalla cattura alla successiva commercializzazione, tramite il "Centro Controllo Nazionale Pesca" (C.C.N.P.) del Comando Generale del Corpo ubicato direttamente presso detto Ministero, e tramite i "Centri Controllo Area Pesca" (C.C.A.P.), esistenti presso le Direzioni Marittime, applicando altresì in tale specifica attività anche direttive comunitarie.

Altra dipendenza funzionale del Corpo si ha col Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare”, per conto del quale le Capitanerie di Porto curano tutta l’attività connessa alla tutela dell’ambiente marino ai sensi della Legge 31 dicembre 1982, n. 979 (Disposizioni per la difesa del mare ..come modif. dal D.lgs. n. 202/2007) e successiva Legge 28 gennaio 1994, n. 84 e successive modificazioni (Riordino della legislazione in materia portuale), nonché, per quanto applicabile, della Direttiva CE 2008/99 sulla tutela penale dell’ambiente sia intesa quale attività di prevenzione, di bonifica e repressione dell’inquinamento marino, sia quale tutela dell’ecosistema e delle specie marine protette, sia come gestione e tutela delle Riserve Marine giusta Legge 6.12.1991, n. 394, attività queste che sono gestite per il tramite del "Reparto Ambientale Marino" (R.A.M.) del Corpo delle Capitanerie di Porto istituito presso il Ministero dell’Ambiente.

Naturalmente il Corpo delle Capitanerie di Porto, quale Corpo della Marina Militare, svolge anche compiti e funzioni quale Organo periferico del “Ministero della Difesa”, fra i quali vanno annoverati:

  1. "operazioni di leva di mare" (attualmente sospese);
  2. "reclutamento volontari";
  3. "mobilitazione M.M." (su dipendenza dei Dipartimenti Militari Marittimi);
  4. "documentazione matricolare" (per il personale in congedo):
  5. "difesa instaIlazioni e strutture portuali";
  6. "polizia militare" (art. 32 L. 1178/1926);
  7. "organizzazione e la partecipazione a cerimonie militari e civili";
  8. "attività di peacekeeping all’estero" (Albania, Balcani, Libano, ecc.).

Oltre a queste attività, ricomprese fra i principali compiti d’istituto svolti dal Corpo, ve ne sono altre, svolte essenzialmente in funzione di “ Polizia Marittima ”, anche in via sussidiaria ed ancillare, in concorso con altre Forze di Polizia, per conto di altre Amministrazioni, fra le quali possono menzionarsi:

  1. Direzione centrale per le politiche dell'Immigrazione e dell'Asilo...(T.U. antimmigrazione: Legge n. 286/98 – art. 12 comma 9 bis-ter-quater Legge n . 106/02), concorso ad attività di Ordine Pubblico svolte sul Demanio marittimo e portuale, vigilanza e coordinamento per attività connesse alle procedure di “security” portuale, partecipazione a Commissioni locali (Comitato Provinciale Ordine e Sicurezza Pubblica – art. 16 L. 26.03.01, n° 128; Commissione Tecnica Provinciale Materie Esplodenti – art. 89 R.D. 18.06.31, n° 773 – T.U.L.P.S.); compiti e funzioni quale Autorità di P.S. (art. 82, comma 2° Cod nav.); servizi di Polizia Stradale (art. 12 C.d.S. e art. 22 Reg. di esecuzione C.d.S.), supporto alle attività di Protezione Civile (art. 11 L. 24.02.92, n° 225 );
  2. Ministero della giustizia: l’attività svolta per tale Dicastero si concretizza fondamentalmente nell’attività repressiva ed investigativa svolta, ex artt. 1235 e 1236 Cod. nav. e art. 57 c.p.p., dal personale del Corpo sia d’iniziativa che su delega delle locali Procure della Repubblica; a questa si possono aggiungere altre attività, quali le funzioni di coordinamento marittimo per l’attività antimmigrazione espletate su direttive delle Procure Distrettuali presso le Corti d’Appello (c.d. ”Direttiva Vigna”), e le attività di collaborazione coi Centri di Giustizia Minorile per il recupero dei minori entrati nel circuito penale attraverso l’inserimento degli stessi nelle attività lavorative marittime;
  3. Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo: l’attività svolta per tale Dicastero si estrinseca in compiti di vigilanza a mare sui siti archeologici marini, controllo dei relitti sommersi, ed attività di assistenza alle operazioni di ricerca e recupero (artt. 94, comma 1^ e 142, comma 1^ lett.a) “Codice dei Beni Culturali” - D.lgs. 22.01.04, n° 41).
  4. Dipartimento Protezione Civile: attività svolta per la gestione delle emergenze di protezione civile lungo le coste e in mare ai sensi della Legge n. 979 del 1982 (inquinamento delle coste);
  5. Regioni ed Enti locali: in materia di amministrazione del Demanio Marittimo destinato ad uso turistico ricreativo ai sensi del D.P.R. n. 684 del 1997 (per la Regione Sicilia) e del D.L. n. 559 del 1995 (per le restanti regioni costiere).

Infine, con l’entrata in vigore della Legge n. 559/95 che ha disposto il passaggio alle "Regioni" dell’amministrazione del Demanio Marittimo, ramo turistico-balneare, le Capitanerie di Porto esplicano anche "funzioni amministrative" (laddove esiste una convenzione in tale senso) e di "polizia" per conto delle Regioni.

Tali peculiari attività, svolte alle dipendenze dei suddetti Dicasteri, andranno quindi ad esplicitarsi, rispettivamente, attraverso le seguenti funzioni:

  1. attività di polizia amministrativa , risolventesi nell’esercizio, in via esclusiva, di un peculiare potere normativo e regolamentare in materia di navigazione, demanio marittimo e portuale;
  2. attività esercitata quale “amministrazione attiva” , svolta quale Amministrazione statale periferica, su alcuni specifici settori istituzionali alla stessa demandate, ed esplicitatesi principalmente nel rilascio di concessioni, autorizzazioni, abilitazioni;
  3. attività di polizia marittima , svolta sia propriamente quale Organo di Polizia Giudiziaria, sia nell’esercizio di specifici compiti di Polizia di Sicurezza, limitatamente tuttavia alle attività d’istituto.