Tenente Generale di Porto (FF. Comandante Generale) Antonio BISCONTI

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Il Tenente Generale di Porto Antonio Bisconti è stato il primo Ispettore Generale del Corpo delle Capitanerie di porto del secondo dopoguerra: Ebbe i natali a Santa Maria Capua Vetere, il 22 marzo 1885. Diplomato presso il locale Istituto Tecnico, sezione commercio e ragioneria, entrò nel Corpo con il grado di Applicato di Porto di 2^classe nell’ottobre del 1904, dopo aver superato brillantemente il concorso. La sua prima esperienza lavorativa fu a Chioggia, dove rimase sino al 1906, anno del suo primo comando al Lido di Venezia. Nel 1908 durante il maremoto a Messina, fu in servizio presso la Capitaneria di porto dello Stretto, dove, per il soccorso prestato alla popolazione, ottenne una menzione onorevole. Al passaggio di grado ad Ufficiale di Porto di 3^classe, venne trasferito a Napoli, dove si trattenne sino al 1914, anno in cui, subito dopo la militarizzazione, con il grado di Capitano, prestò servizio a Trapani. Nel 1917, nel pieno della Prima Guerra Mondiale, fu mandato al fronte, al comando della Capitaneria di porto di Grado, città austroungarica conquistata dall’esercito italiano nel 1915, persa con la rotta di Caporetto e definitivamente annessa all’Italia nel 1918. A seguito della rotta di Caporetto, fu integrato nei quadri del Reggimento Marina e per tutto il 1918 operò per la liberazione delle terre orientali sul fronte lagunare del basso Piave. Alla fine della guerra trascorse un periodo a Trieste, addetto al Governo Marittimo ex-austriaco (al capo del quale era stato designato il Generale Mazzinghi). Nel 1919 andò destinato a Fiume come capo del Governo marittimo ex-ungherese. Il Governo Marittimo, diviso nella monarchia bicefala nella sua parte austriaca, con sede a Trieste e nella parte ungherese con sede a Fiume, era l’istituzione imperiale cui era devoluto il governo di tutte le faccende marittime dello Stato, compresa l’edificazione e il mantenimento dei porti e dei fari. L’istituzione fu abolita con l’applicazione della legislazione italiana alle nuove provincie redente agli inizi degli anni venti. La permanenza di Bisconti a Fiume si prolungò per ben otto anni, essendo nominato, con l’annessione all’Italia nel 1924 e l’affermarsi delle istituzioni italiane, primo Direttore Marittimo di Fiume, con il grado di Tenente di Porto di 1^classe. Nella città quarnerina sposò, nell’ottobre del 1920, la signorina Elena His. Si laureò in scienze economiche e marittime presso l’Istituto Navale Superiore di Napoli il 23 novembre 1925. Dopo Fiume successero diversi comandi, dal 1928 al 1930 a Genova come Comandante in II, poi a Palermo e Venezia, come Direttore Marittimo. Infine ritornò in Campania, dove resse la Capitaneria partenopea dal 1937 al 1940, ed inoltre al già Maggiore Generale di Porto Antonino Bisconti fu affidato l’incarico di Commissario dell’ente autonomo del medesimo porto sino al 1943. La promozione a Generale Ispettore, alla fine di quell’anno, lo portò alla reggenza dell’Ispettorato Generale del Corpo delle Capitanerie di porto (facente funzioni di Comandante in II e a disposizione del segretariato generale del Ministero) fino al 1946. Diventò Ispettore Generale dal gennaio 1946 al 31 dicembre 1947. Collocato a disposizione dal 1 gennaio 1948, rimase in ausiliaria fino al 1958, anno in cui andò in congedo assoluto. 

E’ stato insignito delle seguenti decorazioni e onorificenze:

  • Menzione onorevole per l’opera di soccorso prestata ai danneggiati del terremoto di Messina, 28 dicembre 1908
  • Campagna di guerra 1917 e 1918
  • Medaglia commemorativa di guerra 1915 - 1918
  • Croce al merito di guerra Destinato in località battuta dal tiro nemico, assolveva lodevolmente gli i propri incarichi - Grado Gennaio/Novembre 1917 e 1918
  • Ufficiale dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
  • Medaglia di benemerenza per i volontari della guerra 15 -18
  • Commendatore dell’Ordine Coloniale della Stella d’Italia
  • Medaglia commemorativa della spedizione di Fiume
  • Grand’Ufficiale della Corona d’Italia 1943
  • Medaglia di Bronzo al Valor di Marina: per aver coraggiosamente portato soccorso con una barca a remi ad un veliero pericolante nell'avamporto di Marsala durante l'imperversare di un fortunale (Marsala, 25 Novembre 1916).
  • Medaglia d’Argento al Valor di Marina: in seguito a violentissimo incendio manifestatosi con ripetute esplosioni, sulla nave petroliera Pagao e che, per la vicinanza di altre navi cariche di liquidi infiammabili, costituiva una grave minaccia alla sicurezza del porto, egli saliva a bordo della nave stessa, dando esempio di assoluto sprezzo del pericolo e assumeva, come Comandante del porto di Napoli, la direzione delle operazioni di soccorso, che condotte con grande energia e perizia marinara, portavano al salvataggio della nave e del carico. In occasione di un altro incendio sulla nave petroliera inglese Voreda, con pronta decisione, salito a bordo, organizzava e dirigeva le operazioni di salvataggio, dando ulteriore prova di grande perizia e coraggio (Napoli 2 marzo 1939).
  • Medaglia di Bronzo al Valor Militare Presidente di un Ente portuale, trovandosi presso un piroscafo sul quale si stavano caricando munizioni e si erano verificati scoppi di bombe, accorreva immediatamente a bordo per ordinare nel modo più efficace i provvedimenti atti a contenere il pericolo ed allontanare danni maggiori. Assunta la direzione del personale antincendio e dei militari accorsi, riusciva a contenere le fiamme e l’estensione del pericolo, disponendo la rimozione e la distruzione del materiale più instabile, facendo rimorchiare il piroscafo lontano dalle banchine (Tirreno aprile 1941).​

Morì a Napoli il 26 Maggio 1974. 

 

Comandante Generale delle Capitanerie di Porto dal 15/01/1946 al 31/12/1947 

 da www.guardiacostiera.it/