Pesca turismo: cenni

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Pescaturismo consiste in un' attività integrativa alla pesca artigianale che offre la possibilità agli operatori nel settore di “ospitare” a bordo delle proprie unità da pesca un certo numero di persone diverse dall'equipaggio per lo svolgimento di attività turistico-ricreative.
L'attività di Pescaturismo è attualmente regolamentata dal D.M. 13 aprile 1999, n. 293 MIPAF (Regolamento recante norme in materia di disciplina dell'attività di pesca turismo, in attuazione dell'art. 27-bis della legge 17 febbraio 1982, n.41, e successive modificazioni) e dal Dlgs. 26 maggio 2004 n. 154, che comprende lo svolgimento di attività nell'ottica della divulgazione della cultura del mare e della pesca, come:

  1. brevi escursioni lungo le coste
  2. osservazione delle attività di pesca professionale
  3. ristorazione a bordo o a terra
  4. pesca sportiva
  5. tutte quelle attività finalizzate alla conoscenza ed alla valorizzazione dell'ambiente costiero che possono servire ad avvicinare il grande pubblico al mondo della pesca professionale

L'eccezionale bellezza paesaggistica, la peculiarità morfologica-geologica delle più interessanti località turistiche italiane e la necessità avvertita nel mondo della pesca di creare nuove opportunità di lavoro e nuova occupazione hanno portato alla nascita del Pescaturismo.
L'attività rappresenta una proposta innovativa per rispondere all'esigenza di diversificazione di parte delle attività di pesca, in particolare all'interno di Aree Marine Protette, riqualificando una quota di mercato turistico in parte esistente e creandone un'aggiuntiva particolarmente interessante; il tutto in perfetta linea con l'esigenza di politiche che rispondano ai criteri di un “Turismo responsabile”.
Il concetto di Turismo responsabile nasce da nuove esigenze di valorizzazione e riscoperta della realtà sociale ed ambientale dei luoghi più suggestivi e delle antiche tradizioni della nostra cultura. Si vuole offrire al visitatore la possibilità di inserirsi in maniera armonica nel contesto preesistente senza alterarne le preziose particolarità. Gli usi e le tradizioni legati alle marinerie italiane possono offrire nuove possibilità di rilancio di questo settore, rispondendo contemporaneamente alle politiche europee di razionalizzazione dello sforzo di pesca. Il Pescaturismo può portare molteplici vantaggi: il mantenimento di quell'integrità sociale ed economica spesso danneggiata dal voler promuovere attività che non tengono conto del contesto locale; una valida risposta ai problemi legati alla pesca, con la possibilità di integrazione del reddito degli operatori del settore attraverso un'attività non contrastante con la loro stessa identità storica e culturale; la razionalizzazione del prelievo delle risorse, ottenuta tramite l'orientamento verso una graduale diversificazione delle attività produttive. Il pescaturismo permette, infine, al pescatore, di mettere in rilievo aspetti della cultura marinara e delle tradizioni della pesca artigianale, troppo spesso sottovalutati.


Unità adibita a pesca-turismo

  • Ambito

Il pescaturismo si esercita “per tutto l’arco dell’anno”, nell’ambito del Compartimento d’iscrizione dell’unità da pesca ed in quelli confinanti, con condizioni meteomarine favorevoli, a una distanza dalla costa:

  1. non oltre le «sei miglia» per le unità autorizzate alla pesca costiera locale;
  2. non oltre le «venti miglia» per le unità autorizzate alla pesca costiera ravvicinata.

Tale pesca è consentita nel periodo 1° Novembre-30 Aprile a condizione che le unità da pesca siano dotate di: «sistemazioni, anche amovibili, per il ricovero al coperto delle persone imbarcate».

Tali iniziative possono essere svolte anche nei giorni festivi, in ore diurne, e qualora esistenti le sistemazioni d’alloggio di caratteristiche pari a quelle dell’equipaggio (art. 5, 1°comma lettera c) DM 22/6/82) anche in ore notturne[1].

 


[1] La Direz. Gen. della pesca e dell’acquacoltura con Dp. 602020 del 13/7/2000 ha chiarito che il DM 22/6/82 intitolato “imbarco di ricercatori” l’ autorizzazione al pernottamento a bordo, è prevista per attività superiori alle 24 ore, con turni di riposo notturni. La stessa norma, pertanto, non è pertinente nel caso di pesca che si svolge nel corso di una notte, dal calar del sole all’alba, per cui si può prescindere dalle sistemazioni a bordo. Tale autorizzazione, di conseguenza, può essere concessa, nel rispetto della normativa vigente, fermo restando la presa visione da parte di coloro che intendono partecipare, delle clausole connesse all’attività di pesca turismo in ore notturne, concernenti in particolare l’aggiornamento delle manovre da effettuarsi e gli interventi connessi ad eventuali emergenze notturne, nonché l’esistenza della copertura assicuratrice sull’attività svolta in ore notturne.