Schema: attivazione di un bersaglio AIS

Versione stampabileVersione stampabile

Attivazione di un bersaglio AIS

Analizzando la schermata nel dettaglio osserviamo che:

  1. la nostra nave (identificata dalla sagoma scura di uno scafo) è all’ormeggio nel Marina di Aregai.
  2. sono presenti tre bersagli AIS (sagome chiare di scafo) nel porto di Sanremo
  3. è presente un bersaglio AIS attivo a sud/est di Montecarlo

L’attivazione di un bersaglio AIS avviene andandoci semplicemente sopra con il cursore, in questo modo si apre una finestra con i principali dati identificativi, vediamoli nel dettaglio:

  • Dati identificativi della nave
  1. Codice MMSI
  2. Nome: Royal Princess
  3. Beam (larghezza): 24 metri
  4. Lenght (lunghezza): 180 metri

In realtà il sistema AIS fornisce anche altri dati (tipologia di nave, porto di partenza, porto di destinazione, ora presunta di arrivo alla destinazione, ecc.) che possono essere o meno visualizzati dall’unità ricevente in base alle configurazioni software.
Le coordinate geografiche (latitudine e longitudine) della nave non vengono indicate in maniera esplicita perché il bersaglio viene posizionato direttamente sulla carta elettronica nella posizione indicata.

  • Dati di navigazione
  1. COG (course over ground) è la rotta vera, rispetto il fondo, fornita dal GPS a bordo della nave: 155,5°
  2. SOG (speed over ground) è la velocità effettiva, rispetto il fondo: 11,4 nodi
  • Dati di rilevamento
  1. BRG (bearing) è il rilevamento vero della nave dalla nostra posizione: 217,4°
  2. RNG (range) è la distanza tra noi e la nave: 24,7 miglia

Dati di pericolo collisione, sono la funzionalità più interessante del sistema e necessitano di un piccolo approfondimento.

CPA (closest point of approach) è la distanza minima a cui ci troveremo dal bersaglio se lui manterrà l’attuale rotta e velocità (e se noi ovviamente manterremo le nostre)

Nel caso dell’esempio la distanza minima sarà di 21,8 miglia

TCPA (Time to CPA) è il tempo previsto per giungere al punto di minore distanza.

Nel caso dell’esempio è negativo in quanto abbiamo già superato il punto di massima vicinanza. Inoltre questo esempio è poco significativo in quanto la nostra barca era all’ormeggio e non in navigazione. E’ molto utile invece in navigazione perché ci permette di stabilire subito se una nave è potenzialmente pericolosa (CPA inferiori alle 2 miglia o meno) e quanto tempo abbiamo prima di rischiare una collisione.

Molti software permettono anche di impostare allarmi che si attivano solo se la CPA o la TCPA scende sotto un valore da noi impostato.

E’ importante però chiarire che questi strumenti sono solo di ausilio alla navigazione e risentono fortemente della precisione dei dati forniti. Un errore od una instabilità della nostra (o del bersaglio) rotta e/o velocità (dovuto magari ad una scarsa copertura del segnale GPS) può causare grandi variazioni del CPA e/o TCPA, rischiando di non indicarci situazioni potenzialmente pericolose. Come tutti gli ausili alla navigazione possono risultare molto comodi, ma non bisogna cadere nella tentazione di affidarsi completamente a loro, come se navigare fosse un videogioco.

Per ultimo, ma non ultima come utilità, il sistema AIS ci permette di conoscere sia l’MMSI che il nome della nave, in questo modo ci sarà molto più facile contattare la nave via VHF in caso di potenziale pericolo, sia con una chiamata individuale se il nostro apparato è fornito di DSC che con una chiamata in fonia sul canale 16.