Decreto flussi

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In attuazione alle disposizioni di legge vigenti, entro il 30 novembre di ogni anno il Governo italiano fissa, con un apposito decreto, le quote massime di lavoratori stranieri dipendenti, autonomi e stagionali che possono entrare nel nostro Paese. Tale decreto prende il nome di "decreto flussi".
I dati su cui vengono calcolate queste quote vengono elaborati dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, tenendo conto dell'andamento dell'occupazione nazionale e della effettiva richiesta di lavoro sul mercato italiano a livello regionale e provinciale.
Parte di queste quote sono "quote preferenziali", in quanto riservate a categorie particolari di lavoratori. I cittadini di origine italiana che possono dimostrare una parentela di terzo grado in linea retta d'ascendenza con un cittadino italiano hanno diritto ad accedere a queste quote. Possono infatti iscriversi in apposite liste presso le "Rappresentanze diplomatiche o consolari italiane" nel loro Paese d'origine e specificare le loro qualifiche professionali.
Altre quote preferenziali sono riservate ai cittadini degli Stati che mostrano di collaborare con le istituzioni italiane nella lotta all'immigrazione clandestina, attraverso accordi che li impegnano a regolamentare i flussi d'immigrati e a favorire le procedure di riammissione dei propri cittadini. Sono invece previste restrizioni numeriche all'ingresso per i lavoratori di Paesi che non collaborano adeguatamente alle misure di contrasto dell'immigrazione illegale.

  • Il decreto flussi non prevede invece nessuna restrizione all'ingresso di altre categorie particolari di lavoratori dipendenti, quali:
  1. dirigenti o personale specializzato di società estere aventi sedi o filiali in Italia;
  2. professori universitari, ricercatori, lettori universitari di madre lingua e di scambio, traduttori, interpreti;
  3. infermieri professionali;
  4. collaboratori domestici a tempo pieno di cittadini che si trasferiscono in Italia;
  5. lavoratori impegnati in un lavoro occasionale nell'ambito di programmi rivolti ai giovani e persone alla pari;
  6. lavoratori dipendenti di società estere che svolgono in Italia prestazioni oggetto di un contratto di appalto;
  7. lavoratori marittimi o lavoratori ammessi solo temporaneamente per svolgere compiti specifici;
  8. giornalisti, corrispondenti ufficiali;
  9. sportivi che svolgono attività professionistica presso società sportive italiane;
  10. cittadini stranieri che seguono corsi professionali e che per questo svolgono attività di addestramento;
  11. lavoratori dello spettacolo, come circensi, personale tecnico e artistico di spettacoli teatrali, ballerini e musicisti impiegati in locali d'intrattenimento, artisti di enti o imprese pubbliche e private. L'autorizzazione all'ingresso per questa categoria di lavoratori viene concessa dall'Ufficio speciale di collocamento dei lavoratori dello spettacolo e dura sei mesi, salvo una maggiore durata del rapporto di lavoro.