Componente Navale della Guardia Costiera

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La Componente Navale della Guardia Costiera trae origine dall'attuazione della Legge 979/82 "Disposizioni per la difesa del mare" (DIFMAR). Infatti tale legge ha previsto, tra l'altro, l'istituzione:

  1. di un servizio di protezione dell'ambiente marino, nonchè di vigilanza costiera e di intervento per impedire e controllare gli inquinamenti in mare;
  2. di un servizio di vigilanza sulle attività marittime ed economiche nelle aree di giurisdizione nazionale;
  3. il potenziamento del servizio di vigilanza e soccorso mediante l'acquisizione di aereomobili.

Il Corpo delle Capitanerie di porto-Guardia Costiera, dispone di una "flotta" composta da unità navali di vario tipo (costiere, d’altura), dislocate fra porti e approdi della penisola italiana e delle sue isole.

  • Questi Mezzi, interamente dedicati ai compiti istituzionali del Corpo, possono essere suddivisi in tre settori:
  1. la salvaguardia della vita umana in mare e le conseguenti attività di soccorso;
  2. la polizia marittima;
  3. la sicurezza marittima.

Per il «soccorso in mare» la componente navale opera in “attività costiera” svolta entro le 40 miglia dalla costa e in “attività d’altura” condotta oltre tale limite. Ciò senza porre in secondo ordine i rapporti funzionali che il Corpo intrattiene con diversi Dicasteri, per "l'esercizio del controllo sulla pesca marittima" o "la protezione dell'ambiente marino".  

Il potenziamento dei Mezzi navali del Corpo delle Capitanerie di porto ha origine con la promulgazione della Legge n. 413/1998, con la quale sono stati messi in cantiere e realizzati, presso la Fincantieri di la Spezia, 6 pattugliatori della Classe 900 “Saettia/Diciotti” nonchè 28 unità d'altura a grande autonomia (AGA) della Classe 200/S, dei Cantieri Navali Rodriguez di Messina, che attualmente rappresentano i segmenti della flotta dedicati alle attività “alturiere”.  

Nel febbraio 2008, è stato inoltre avviato il programma “Classe 300”, unità di circa 20 metri  che rappresentano l’evoluzione della collaudata "Classe 800" da impiegarsi in attività SAR (Search Rescue) alturiero e di cui si prevede l’acquisizione nel breve termine di 9 unità delle quali 2 già consegnate e in servizio operativo.

 

Per quanto invece attiene la flotta del segmento “medio”, procede il completamento della messa in linea delle unità "Classe 800 SAR" per un totale di 88 unità, a cui vanno aggiunte 6 motovedette specificamente studiate "per il soccorso aereo" , e delle "Classi 2000, 500 e 700", rispettivamente in numero di 54, 76 e 12 unità, impegnate principalmente nei "servizi di istuituto" del Corpo. 

Esistono inoltre, 3 unità della "Classe 450" dedicate esclusivamente al "servizio di idrambulanza" con le isole minori. 

Per quanto riguarda le peculiari attività connesse al "soccorso ad aeromobili incidentati in mare" e "polizia marittima" costiera, in aderenza al documento programmatico del Corpo, sono stati avviati studi specifici per la realizzazioine di una nuova tipologia di unità navale dalle elevate caratteristiche prestazionali, flesibilità di impiego operativo, nonché, perfettamente coniugate a contenuti costi di esercizio, denominata "Classe 600", di cui si debbano considerare ulteriori 10 già in linea, di ulteriori 2 unità.
Per gli stessi compiti previsti per la Classe 600 si debbano considerare ulteriori 26 mezzi nautici di varie tipologie. 

Il parco "mezzi minori", anch’esso in continua evoluzione, molto sensibile alle innovazioni tecnologiche connesse agli scafi e relative motorizzazioni, ha raggiunto la consistenza di 290 unità di svariate tipologie ed attualmente identificate con i distintivi alfanumerici: GC ABL.
Nel "segmento A" trovano allocazione 36 battelli serie "Hurricane" (Società Zodiac) dalle innovative caratteristiche e prestazioni, con uno scafo di circa 10 metri dotati di motorizzazione entrofuoribordo e apparati radar/tic che ne consentono l’inserimento nei più disparati contesti operativi.

 

Con l’aggiornamento della flotta per effetto di nuove acquisizioni e programmate radiazioni, la componente navale della Guardia Costiera appare, attualmente, un moderno e sofisticato strumento operativo. Il ricorso alle attuali tendenze costruttive degli scafi, relativamente all’utilizzo di materiali quali acciaio, leghe di alluminio e vetroresina, coniugati ad affidabili motorizzazioni ed evoluti impianti di scoperta/TLC, ha consentito la realizzazione di piattaforme navali sempre più adeguate ad assicurare una idonea copertura tecnico-operativa di tutto il territorio marittimo di giurisdizione e oltre.