Provenienza degli inquinamenti

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L’inquinamento dell’ambiente marino è provocato da una vastissima gamma di sostanze diverse dai costituenti naturali dell’acqua del mare, che direttamente o indirettamente vi vengono immesse. Si intende per inquinamento marino la “introduzione diretta o indiretta, ad opera dell’uomo di sostanze chimiche o microrganismi (c.d. agenti inquinanti) nell’ambiente marino, quando essa ha o può avere effetti nocivi, quali danni alle risorse biologiche, alla fauna e flora marine, rischi per la salute dell’uomo, intralcio alle attività marittime, comprese la pesca e le altre utilizzazioni lecite del mare, alterazioni della qualità dell’acqua di mare dal punto di vista della sua utilizzazione e degrado delle attrattive ambientali”.

Sono causa di inquinamento «diretto»del mare gli scarichi da terra degli effluenti industriali e dei rifiuti civili generati da insediamenti dislocati lungo le coste; i versamenti effettuati dal naviglio di ogni genere e quelli provocati da incidenti occorsi a navi durante la navigazione.

L’inquinamento «indiretto»del mare è invece da attribuire a tutte le altre forme di immissione: atmosferiche, terrestri, lacustri e fluviali che da terra, alla fine, confluiscono in mare.

In questa sede ci occuperemo solo marginalmente degli inquinamenti provenienti da terra per trattare con maggiore attenzione, quelli che hanno origine nel mare medesimo in conseguenza del trasporto marittimo di prodotti petroliferi e chimici; questi ultimi son o in crescente espansione in seguito alla continua richiesta di nuovi preparati per le più svariate applicazioni industriali e civili e all’impiego, sempre più diffuso, dei fertilizzanti, degli insetticidi e degli erbicidi in agricoltura.

Le fonti di inquinamento sono molteplici, ed ogn'una contribuisce in quantità maggiore o minore al suo aumento. In ordine di priorità, le principali fonti di inquinamento sono:

  1. scarichi fognari diretti nei fiumi, nei laghi e nel mare;
  2. sarichi di rifiuti civili, industriali e agricoli;
  3. sarichi di oli combustibili provenienti da : raffinerie , lavaggio delle cisterne di navi petroliere;
  4. scarico di sentine delle navi; perdite accidentali di idrocarburi.
  • Gli scarichi fognari diretti costituiscono circa il 60 per cento delle fonti di inquinamento delle acque e sono una delle fonti di inquinamento meno controllabili, perché le acque di scarico sono riversate direttamente nei fiumi o nei corsi d'acqua e quindi non passano per i depuratori. Esse contengono agenti patogeni (parassiti e batteri) e materiali organici che assorbono una notevole quantità di ossigeno durante la decomposizione. Queste acque residuali che arrivano incontrollate al mare , trasformano le acque costiere nell'abitat ideale alla sopravvivenza di massicce concentrazioni di batteri fecali e di numerosi germi patogeni. I batteri aerobi per degradare il materiale organico inquinante consumano l'ossigeno disciolto nell'acqua e in questo modo provocano un mutamento all' ambiente impoverendolo di ossigeno che gradualmente rende impossibile la sopravvivenza di flora e fauna marina. Se si consumano prodotti che provengono da zone di mare inquinate si corre il rischio di contrarre gravi infezioni o malattie (tifo, colera, e salmonellosi, ecc) che spesso possono diventare croniche.
  • Gli scarichi di rifiuti civili, industriali e agricoli sono tra quelli che creano maggiore inquinamento. Molto spesso sono saturi di sostanze tensio-attive (detergenti), che non sono biodegradabili e formano sulla superficie dell'acqua uno strato galleggiante a volte schiumoso a volte velato che impedisce di fatto lo scambio di ossigeno con l'atmosfera. Alcuni tra i rifiuti industriali particolarmente nocivi sono gli scarichi galvanici, perché contengono metalli tossici come mercurio, arsenico, cadmio, e piombo i cui effetti sono molto dannosi, essi possono giungere all'organismo umano attraverso i prodotti della pesca dopo aver inquinato tutta la catena alimentare della fauna marina.
  • L'inquinamento da sostanze radioattive sebbene molto meno presente non è comunque da escludere, è dovuto alle esplosioni provocate dagli esperimenti atomici, agli scarichi ed alle perdite delle acque di raffreddamento delle centrali nucleari, ai rifiuti e alle scorie degli impianti di utilizzazione e di ritrattamento dei materiali radioattivi, ai sommergibili e alle navi a propulsione nucleare e alle altre applicazioni dei radioisotopi che anche se pacifiche hanno lo stesso potere inquinante.
  • L'agricoltura è una delle fonti di inquinamento per così dire invisibile, infatti l'inquinamento è provocato dall'uso sempre più frequente di insetticidi, erbicidi e fertilizzanti. I fertilizzanti come altre sostanze chimiche favoriscono una eccessiva crescita eccessiva di alghe e piante acquatiche. Una percentuale tra il 20 e il 25 % di fertilizzanti non viene assorbita dal ciclo produttivo e direttamente, o per assorbimento attraverso i terreni, si immette nei corsi d'acqua e falde acquifere per poi scaricarsi nel mare. I fertilizzanti chimici o naturali (liquami prodotti dagli allevamenti ) sono ricchi di sostanze organiche (maggiormente azoto e fosforo) che diluite dalla pioggia, si riversano nelle falde acquifere o nei corsi d'acqua. Il cadmio presente in alcuni fertilizzanti può essere assorbito dalle colture e arrivare all'uomo attraverso la catena alimentare. Alcuni degli effetti che può provocare se assunto in dosi massicce sono: la dissenteria e il danneggiamento di fegato e reni. I liquami di origine animale spesso sono scaricati direttamente sul terreno e trasportati dall'acqua piovana arrivano ai fiumi, ai laghi e nelle falde sotterranee. Nei moderni sistemi di depurazione i liquami passano attraverso tre fasi distinte di trattamento:La prima fase comprende una serie di processi fisici o meccanici di rimozione dei detriti più grossolani; in questa fase vengono anche fatti depositare i sedimenti in sospensione e si separano le sostanze oleose. Nella seconda fase viene ossidata la materia organica dispersa nei liquami a mezzo di fanghi attivi o filtri biologici.La terza fase rimuove i fertilizzanti per mezzo di processi chimico-fisici, come l'assorbimento su carbone attivo. Un eccessivo apporto di sostanze nutrienti in uno specchio d'acqua, provocano un feno meno chiamato «eutrofizzazione» che significa un'abnorme proliferazione di vegetazione sommersa. La quantità di organismi vegetali presenti in un'ambiente acquatico varia in funzione della disponibilità di elementi nutritivi (carbonio, fosforo, azoto, microelementi). In laghi e in mari poco profondi e vi è un apporto elevato di azoto e fosforo, si assiste ad una produzione di grandi quantità di vegetazione (ricordiamo la mucillagine del mare adriatico). Anche se ciò può sembrare un problema non eccessivo, è invece di grande importanza perché la sedimentazione sul fondo e la decomposizione della massa vegetale esuberante innescano una serie di effetti negativi, tra cui la scomparsa dell'ossigeno disciolto nelle acque di fondo e conseguentemente la morte di organismi o lo sviluppo di gas tossici. A causa di particolari condizioni climatiche che si verificano in alcune stagioni (soprattutto in autunno e primavera), le acque di fondo prive di ossigeno possono mescolarsi con quelle superficiali ossigenate, dando origine ad una miscela a bassissimo contenuto (2-3 mg/l) da non essere compatibile con la vita dei pesci. I risultati sono imponenti morie, in particolar modo delle specie che necessitano di più elevati apporti di ossigenazione (trote, coregoni).
  • Scarichi di oli combustibili è un tipo di inquinamento presente quasi esclusivamente nelle acque marine, esso è dovuto agli idrocarburi sversati in mare accidentalmente o per dolo. Una delle cause permanenti di questo tipo di inquinamento sono: i porti e i cantieri di demolizioni navali. Molto spesso gli idrocarburi vengono versati in mare dalle raffinerie situate in vicinanza delle coste, a causa di piccole ma incontenibili perdite che diventano ingenti se si protraggono nel tempo. Anche alcune navi cisterna inquinano volontariamente perché scaricano a mare le acque di lavaggio delle cisterne che spesso eseguono noncuranti della vicinanza dalle coste.