Strascico a divergenti

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Questo sistema di pesca è il più diffuso in Italia e le unità che lo usano sono facilmente riconoscibili perché a bordo hanno una serie di strutture ed apparecchiature proprie dello strascico, come il “verricello dei cavi d'acciaio”, “l'arco di potenza” e i “divergenti”.

Rete in assetto di pesca
Sezione, da sinistra: cavo di traino, divergente, braga, calamento, restone, catena, mazzetta, braccia

 

Nel Mediterraneo lo strascico a divergenti viene effettuato principalmente con due sistemi diversi:

  1. Sistema italiano (Tartana);
  2. Sistema francese (Vigneron).

I due sistemi sono abbastanza diversi, in particolare per quanto attiene la confezione della rete e l'attrezzatura per il traino.

I “divergenti” sono componenti essenziali del traino perché assicurano l'apertura orizzontale di tutta l'attrezzatura.


Vari tipi di divergenti visti dall'alto e di lato:

                                                            A - Rettangolare piatto.
                                                            B - Ovale in ferro, tipo polivalente.
                                                            C - Pelagico in ferro, tipo Süberkrüb.

 

  • Questi due sistemi hanno delle peculiarità intrinseche:
  1. nella rete “italiana” l'imbando del pannello inferiore garantisce un ottimo contatto con il fondo, ma contemporaneamente ne limita l'apertura verticale (1-1,5 metri);
  2. viceversa la rete “francese” ha uno scarso contatto con il fondo, ma un'apertura verticale maggiore (3-4 metri) ed in funzione di ciò anche l'attrezzatura del traino è diversa.
  3. inoltre, la rete italiana, generalmente, è senza nodo, mentre quella francese è con nodo.

 

Schema dello strascico: sistemi italiano (Taratana) e francese (Vigneron) a confronto

 

  • La rete italiana è asimmetrica; la parte superiore (cielo) è molto più grande della parte inferiore (tassello), che è anche più lunga del 15 - 20% (imbando).
  • La rete francese, invece è simmetrica, e i due pannelli, superiore e inferiore hanno la stessa lunghezza.


In Italia, la quasi totalità delle marinerie usa la “Tartana”, perché le specie pregiate da catturare (specie bersaglio) sono demersali o bentoniche, e quindi non è necessaria una grande apertura verticale della rete. Inoltre, più acqua entra nel corpo della rete, maggiore è la resistenza che si riscontra nel traino e spesso ciò non significa una cattura maggiore, ma può tradursi in un aumento dei costi di gestione per unità di prodotto catturato.