Regolamentazione della pesca sportiva e ricreativa nella Riserva delle Bocche di Bonifacio

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Il Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena rappresenta una parte significativa del territorio dello Stato italiano e della Sardegna all'interno del “Parco marino internazionale delle Bocche di Bonifacio”, per la cui realizzazione l'Ente Parco coopera da molti anni (ossia dal 1999, anno di istituzione del Parco marino) con gli Organismi corsi preposti alla tutela dell'ambiente ottenendo significativi risultati nel corso degli anni con l’Office de l'Environnement de la Corse, ente gestore della Riserva Naturale delle Bocche di Bonifacio, area protetta "gemella" del Sud della Corsica , separata dal Parco da poche miglia nautiche.

L’idea di costituire un parco marino internazionale tra la Corsica e la Sardegna, apparsa già all’inizio degli anni Novanta, si è concretizzata grazie a un nuovo strumento giuridico, il “Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale” (GECT). Lo strumento, reso disponibile dall’Unione europea, agevola una stretta collaborazione tra due paesi transfrontalieri, in questo caso la Francia e l’Italia, con lo scopo di attuare una strategia comune in materia di sviluppo sostenibile.

L’Ufficio dell’ambiente della Corsica, che amministra le Aree protette dell’estremo sud dell’isola ed il Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, in Sardegna, sono responsabili della gestione di questo nuovo Ente.

La Riserva Naturale delle Bocche di Bonifacio è la porzione francese del Parco Marino Internazionale tra Corsica e Sardegna, la cui parte italiana è ricompressa nel Parco di La Maddalena. La riserva è gestita dall’Associazione per la Gestione delle Riserve Naturali delle Isole Cerbicale e Lavezzi.

 

Delimitazione del “Parco marino internazionale” delle Bocche di Bonifacio

 

Sulla Carta, la delimitazione del nuovo Parco va dall’Isola di Mortorio, nel Comune di La Maddalena, fino alla costa sud della Corsica.

Obiettivo prioritario del Gruppo europeo è quello di promuovere progetti volti alla valorizzazione e al miglioramento della sicurezza marittima all’interno dello Stretto, un’area già percorsa da oltre 3.500 navi mercantili, con 16.000 ettari di prateria di Posidonia oceanica, 2.000 specie animali e vegetali catalogate, delle quali 400 protette, e ben 1.500.000 di visitatori nel periodo estivo. Ma c’è anche l’ambizione di ottenere la designazione delle Bocche di Bonifacio come “Patrimonio Mondiale dell’Umanità tutelato dall’Unesco”.