D.lgs. 11.5.1999, n. 152
Il D.Lgs. 152/99 (come modificato dal D.Lgs. 258/00), per la valutazione dello stato di qualità ambientale, ha come obiettivi principali:
- la definizione di una rete di monitoraggio con la verifica e l’integrazione della idoneità delle reti regionali gestite dalle convenzioni Direzione Generale per la Protezione della Natura (ex SDM) – Regioni.
- stabilire l’applicazione dell’indice trofico TRIX per la classificazione dello stato di qualità delle acque; tale indice riassume in un valore numerico (in una scala di valori da 1 a 10) le condizioni di trofia del sistema di acque considerato.
Tabella 1 – Tabella 17 Allegato 1 D.Lgs. 152/99, come modificata dal D.Lgs. 258/00
“Classificazione delle acque marine costiere in base alla scala trofica”
In tale maniera le acque marino costiere vengono classificate esclusivamente in base ad un indice di trofia che fornisce delle indicazioni solo su alcune delle condizioni del sistema considerato.
- la promozione di iniziative di intercalibrazione tra le strutture tecniche per migliorare la qualità dei dati.
- la sperimentazione delle metodologie integrative su sedimenti e biota indicate dal decreto; per una valutazione dello stato di qualità ambientale, infatti è necessario un approccio integrato, che tenga conto, ad esempio, dei popolamenti vegetali o animali e delle caratteristiche chimiche e fisiche dei sedimenti, fondamentali per una corretta interpretazione dello stato degli ecosistemi marini.
La necessità di poter disporre di un criterio oggettivo per la classificazione delle acque marine costiere riveste importanza essenziale nell’attività pianificatoria, quando è necessario definire gli obiettivi di qualità da raggiungere e le strategie di risanamento. L’introduzione dell’ «Indice Trofico» e della relativa «Scala Trofica», rendono possibile la misura dei livelli trofici in termini rigorosamente quantitativi, nonché il confronto tra differenti sistemi costieri, per mezzo di una scala numerica che copre un’ampia gamma di situazioni trofiche, così come queste si presentano lungo tutto lo sviluppo costiero italiano, e più in generale, nella Regione Mediterranea.