I procedimenti regolanti le vicende del demanio marittimo

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Riguardo alla «gestione» del demanio marittimo, il Codice della navigazione detta norme di carattere generale atte a regolare l’estensione esatta fra questo ed i beni privati prevedendo il ricorso a specifici «procedimenti» per le più significative vicende dei beni demaniali marittimi.

  • Trattasi di procedimenti di:
  1. fissazioni dei limiti (art. 31 Cod. nav.), atto ricognitivo rivolto alla determinazione dei confini tra  il demanio marittimo e zone appartenenti ad altre specie di demanio (aeronautico, idrico,  militare, ecc.).Tale determinazione è fatta con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei  trasporti, di concerto con quelli delle finanze e dei lavori pubblici, nonché con gli altri ministeri  interessati;
  2. delimitazione (art. 32 Cod. nav.), che è un procedimento ricognitivo ad effetto certificativo  rivolto alla fissazione dei limiti tra beni del demanio marittimo e zone di proprietà privata. La delimitazione è promossa dal Capo del Compartimento marittimo (anche su istanza dei  soggetti interessati) e si attiva in contraddittorio con i privati intervenuti;
  3. ampliamento (art. 33 Cod. nav.), consistente in una integrazione, previa dichiarazione di pubblico interesse, ad opera del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il  Ministro delle Finanze, del demanio marittimo con zone di proprietà privata adiacenti, di  limitata estensione e di modico valore;
  4. modificazione funzionale (art. 34 Cod. nav.), che si ha quando, previa richiesta dell'amministrazione interessata, determinate parti del demanio marittimo vengono temporaneamente destinate ad altri usi pubblici;
  5. riduzione territoriale (art. 35 Cod. nav.), procedimento diretto all'esclusione dal demanio  marittimo di zone reputate inutilizzabili per i pubblici usi del mare.

 

Delimitazione: picchetti lapidei