Alcune regole di deontologia professionale

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  • E’ necessario che il primo contatto che il personale del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera "in servizio" ha con il cittadino sia uniformato alle più elementari regole di deontologia professionale.

In uno Stato democratico, ove massima tutela viene riconosciuta ai diritti del cittadino ed i limiti alla libertà costituzionali sono oggetto di precise garanzie, i compiti degli Organi preposti alle funzioni di polizia devono essere svolti mantenendo, sempre, il “giusto equilibrio” tra l’esplicazione di un «atto autoritativo» qual è normalmente l’atto posto in essere dal Pubblico Ufficiale, ed il rispetto dei diritti della persona che ne subisce gli effetti.
L’identificazione di una persona rappresenta, ad esempio, più che un invito a declinare le proprie generalità personali e quant’altro possa valere ad identificarla compiutamente, un ordine dell’Autorità che, nel quadro dei principi anzidetti, va considerato un potere da esercitare, non solo con la puntuale osservanza delle norme che la regolano, ma anche con atteggiamenti e comportamenti improntati alla buona educazione, al rispetto della persona ed alla salvaguardia dell’immagine dell’Amministrazione di appartenenza.
Alla necessaria fermezza nell’intervento deve, pertanto, coniugarsi la cortesia nei modi e nel linguaggio, qualunque sia o appaia il soggetto destinatario del controllo d’identità; in tal modo, non solo si rappresenta la funzione esercitata con adeguato livello di professionalità, ma, contestualmente, si evita una giusta rimostranza o addirittura, il tentativo di far passare per arbitrario l’atto medesimo.
Allo scopo di scongiurare possibili malintesi o incertezze, la richiesta dei documenti identificativi è opportuno che sia effettuata comunque da personale in “uniforme”.

Qualora gli operatori siano in abiti civili e sia necessario ed improrogabile procedere al controllo, devono essere attuate tutte le possibili cautele per consentire al cittadino un inequivocabile riconoscimento.

  • Così, per fare un esempio, nel fermare un veicolo in porto, deve essere mostrata dal personale operante (NOIP) la “paletta di segnalamento” in dotazione alle Capitanerie di Porto. E’ prerogativa del militare operante esibire il "tesserino di riconoscimento" in maniera palese, senza timore che il suo contenuto possa essere letto facilmente, al fine di qualificarsi in maniera compiuta.
    Se motivi di opportunità e di sicurezza consigliano di omettere le proprie generalità, è necessario almeno indicare all’interlocutore il proprio grado e il Comando o Ufficio di appartenenza.