Codice della Navigazione e Regolamento di esecuzione

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Il «Diritto della navigazione» è l’insiene delle norme regolanto la materia della navigazione – sia marittima, interna (cioè quella esercitata su fiumi, canali e laghi) od aerea – intesa come complesso unitario dei rapporti attinenti alla navigazione.
La navigazione è qualificata dai «mezzi» con i quali si attua (nave, aeromobile, veicolo spaziale); dall’ «ambiente» nel quale si svolge (mare, acque interne, spazio aereo, spazio extra-atmosferico); dalle «finalità» che con essa si perseguono (private o pubbliche; commerciali, di ricerca, di diporto, ecc.).

Il «Codice della navigazione» vigente viene approvato, nel testo definitivo, con R.D. 30 marzo 1942, n. 327 ed entrò in vigore il 21 aprile dello stesso anno.  La realizzazione di esso si deve al genio di Antonio SCIALOJA (in figura), che aveva sempre sosten uto l’unità e l’autonomi del diritto della navigazione, affermando che tale diritto non doveva limitarsi alla sola discoplina della navigazione marittima ed ai suoi rapporti commerciali, bensì estendersi a tutti i rami, sia di diritto pubblico che di diritto privato. Il Codice, infatti, dà una organica e completa sistemazione a tutti i rapporti attinenti alla navigazione marittima, interna ed aerea, prescincendo dagli scopi per i quali la stessa venga esercitata e componendo istituti privatistici e pubblicistici in un sistema rigorosamente unitario. I cinquantanni del Codice della navigazione sono stati celebrati nel 1992 con un convegno svoltosi a Cagliari il 28-30 marzo, in cui è stata valutata la tenuta del Codice con riguardo ai singoli istituti disciplinati. Nel 1995 è stata istituita invece, una commissione preesieduta dal professor Gabriele PESCATORE al fine di celebrare una riforma del Codice della navigazione, ormai richiesta da più parti.

  • Esso consta di alcune "disposizioni preliminari" (artt. 1-14) e di "quattro parti":

-  la prima: dedicata alla navigazione marittima ed interna (artt. 15-686);
-  la seconda: dedicata alla navigazione aerea (artt. 687-1079);
-  la terza: dedicata alle disposizioni penali e disciplinari (artt. 1080-1265);
-  la quarta: dedicata alle disposizioni transitorie e complementari (artt. 1266-

  1331).

Per l'esecuzione del Codice della Navigazione e in attuazione dell’art. 1331, il Governo ha poi emanato un apposito Regolamento: il «Regolamento per la navigazione interna» (D.P.R. 28 giugno 1949, n. 631) ed il «Regolamento per la navigazione marittima» (D.P.R. 12 febbraio 1952, n. 238).

Quanto alla parte aerea, il Codice è stato ampiamente rivisitato dal D.Lgs. 9 maggio 2005, n. 96, corretto ed integrato dal D.Lgs. 15 marzo 2006, n. 151, allo scopo di migliorare il livello di tutela dei diritti del passeggero e di sicurezza del trasporto aereo, nonché di razionalizzare e semplificare l’assetto normativo e regolamentare nel settore dell’aviazione civile e delle gestioni aeroportuali.

Il Regolamento consta di "543 articoli" ed è suddiviso in "sei libri". Ogni libro è suddiviso in Titoli, Capi e Articoli, ecc.

Il primo libro riguarda gli Organi amministrativi della navigazione, il demanio marittimo, l'attività amministrativa dei porti, la polizia ed i servizi portuali, il personale marittimo, il regime amministrativo delle navi, la polizia della navigazione, gli atti di stato civile in corso di navigazione, gli oggetti appartenenti a persone morte o scomparse in viaggio ed alcune disposizioni speciali relative al diporto ed alla pesca. Tale libro corrisponde alle norme contenute nel libro primo - parte prima del Codice.

Il libro secondo, intitolato alla proprietà della nave ed all'esercizio della navigazione, tratta della costruzione della nave, delle formalità relative alla pubblicità navale, dell'esercizio della navigazione e del contratto di arruolamento. Corrisponde al libro secondo - parte prima del Codice.

Il libro terzo, è dedicato alle obbligazioni relative all'esercizio della navigazione e riguarda, in particolare, il recupero ed il ritrovamento dei relitti. Corrisponde al libro terzo - parte prima del Codice.

Il libro quarto, intestato alle disposizioni processuali, tratta dell'Istruzione preventiva, delle cause marittime, dell'attuazione della limitazione del debito dell'armatore, dell'esecuzione forzata e delle misure cautelari. Corrisponde al libro quarto - parte prima del Codice.

Il libro quinto, intitolato alle disposizioni penali e disciplinari, riguarda le disposizioni in materia di polizia, quelle processuali ed il procedimento disciplinare. Corrisponde alla parte terza del Codice.

Il libro sesto, infine, si occupa delle disposizioni transitorie e complementari.

La sistemazione della materia nel Regolamento segue, fin dove possibile, la sistematica del Codice allo scopo di rendere agevole il rintraccio delle norme regolamentari per tutti coloro che sono chiamati ad applicare le norme del Codice, ciò giustifica la frequente esistenza di Capi formati da appena uno o due articoli.

Oltre che nel Codice e relativo Regolamento, le disposizioni in materia marittima sono contenute in altri "testi legislativi" (leggi, regolamenti speciali, testi unici). Tali testi legislativi della navigazione sono, per la quasi totalità, relativi alla materia del Diritto Pubblico Amministrativo.