Indicazioni di protezione e conservazione di alcune specie: molluschi
Alcuni bivalvi sono comunemente consumati (cozze, vongole, cannolicchi, fasolari, pettini, telline), ma altri sono protetti: il Dattero di mare, il Dattero bianco, la Pinna nobilis e la Patella ferrosa - la Pinna e il dattero di mare sono inseriti nella lista di specie strettamente protette della Direttiva Habitat della Comunità Europea, mentre tutte e tre sono incluse nell'Appendice 2 del Protocollo ASPIM.
I 4 Bivalvi sono inclusi in questa lista poiché subiscono pressioni antropiche che mettono a rischio, o lo stato di conservazione della specie (nel caso della Pinna), o dell'ambiente in cui vivono (nel caso dei datteri).
- Dattero di mare o dattero rosso (Lithophaga lithophaga)
E’ distribuito in tutto Mediterraneo e nell’oceano Atlantico orientale, dal Portogallo al Senegal. Presenta una conchiglia liscia, cilindrica, con valve uguali e arrotondate all’estremità, di colore marrone scuro. Spesso ha striature violacee lungo il dorso. Raggiunge una lunghezza di 8-12 cm
Vive nei fondali rocciosi di tipo calcareo. Qui perfora la roccia calcarea, scavando una galleria. Vive fino a 30 metri profondità; più frequente nei primi metri. E' capace di perforare il substrato fino a 20 cm di profondità (n.b. lithophaga significa “che si nutre di pietra").
Cresce molto lentamente. Tre anni dopo la fissazione al substrato arriva ad 1 cm ed impiega 15-20 anni per raggiungere i 5 cm di lunghezza. L‘ età degli esemplari più grandi è stimata intorno agli 80 anni.
La specie è consumata in tutti paesi Mediterranei per la sua prelibatezza ma è pescata utilizzando sistemi illegali come la dinamite o i martelli subacquei pneumatici che ne distruggono l’habitat costituito da biocenosi che ospitano molte specie autoctone. Tale sistema di pesca ha causato la rarefazione della specie in varie località mediterranee (i.e. il sud della Francia) e la distruzione di molte scogliere Mediterranee. I metodi utilizzati per la sua raccolta provocano la desertificazione degli habitat.
Dattero rosso
La specie di per se non è minacciata ma la sua protezione è importante per diminuire l’impatto ambientale causato dalla sua pesca (DPR. 8/9/1997 n. 357; Reg. CE 1967/2006)
- Dattero bianco (Pholas dactylus)
E’ presente in tutto il Mediterraneo e nell'Atlantico orientale, dalla Gran Bretagna al Marocco. E' un bivalve perforante. Le valve sono di forma allungata e appuntita anteriormente. La superficie della conchiglia è bianco-grigia, con costole concentriche e strie radiali. Le estremità del mantello hanno proprietà fosforescenti, che rendono il bivalve luminoso, con toni verde-blu, in condizioni di illuminazione ridotta. Raggiunge una lunghezza media di 8 cm ed una massima di 15cm. Vive in substrati rocciosi (fessure, grotte o sotto massi) fino alla profondità di 20 metri. Scava delle gallerie in substrati di diversa natura come, fango solidificato, argilla, sabbie e rocce (scisti, calcari, gneiss, e graniti), compiendo movimenti rotatori delle valve.
Dattero bianco
La specie è pescata utilizzando sistemi illegali come la dinamite o i martelli pneumatici subacquei che portano la distruzione dei fondali. I metodi utilizzati per la sua raccolta provocano la desertificazione degli habitat costieri.
Il dattero bianco è inoltre sensibile alla contaminazione da composti sintetici e metalli pesanti. (Reg. CE 1967/2006)
- Pinna (Pinna Nobilis)
E’ una specie endemica, distribuita in tutto il Mediterraneo. E’ il bivalve più grande del Mediterraneo. La conchiglia è triangolare, allungata, sottile e fragile con la superficie cosparsa di lamelle squamose. Con il tempo si ricopre di organismi. Secerne il bisso, una sostanza filamentosa con cui si fissa sul fondo marino.
Il colore esterno è bianco sporco, l’interno madreperlaceo. L’altezza media è di 50 cm ma può raggiungere il metro.
Da larva, la pinna si insedia sul fondale marino (sabbioso) ed inizia a crescere. Si può trovare nelle praterie di Posidonia oceanica, su substrato sabbioso o anche su detritico grossolano. Vive a profondità massime di 30-40 metri (DPR. 8/9/1997 n. 357; Reg. CE 1967/2006).
Pinna
Nel Mediterraneo occidentale ed in particolare in Italia, le popolazioni esistenti sono in forte diminuzione per svariate cause:
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prelievo a scopi collezionistici,
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danneggiamento dovuto ad ancoraggio
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attività di pesca a strascico (soprattutto su fondi sabbiosi),
- inquinamento, alterazioni ambientali, squilibri sedimentari.
Consigli per la conservazione:
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proibizione dell’ancoraggio nelle praterie di Posidonia
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rispetto dei divieti di strascico entro le tre miglia dalla costa.
- Patella ferrosa (Patella ferruginea)
Storicamente presente in tutto il bacino, è endemica del Mediterraneo, anche se la sua distribuzione attuale è oramai molto puntiforme e limitata. La specie è segnalata nel mare di Alboran, nelle Isole Egadi, a Pantelleria, in Tunisia, in Sardegna ed in Corsica.
E’ estinta nelle coste continentali italiane e francesi ad eccezione di Piombino del promontorio di Portofino.
La conchiglia tondeggiante con un ampio piede muscoloso, spessa ed ornata da bande beige, presenta una superficie caratterizzata da solchi e rilievi costolari cospicui.
Patella ferrosa
E’ presente nell’ambiente litorale roccioso; qualche metro sopra il limite superiore dell’alta marea fino a qualche metro sotto il livello dell’acqua (DPR. 8/9/1997 n. 357; Reg. CE 1976/2006).