Ittiturismo: cenni

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Associata all'attività di pescaturismo troviamo oggi un'altra novità: l'Ittiturismo, che consiste in un'attività di ricezione ed ospitalità esercitata dai pescatori professionisti, attraverso l'utilizzo delle proprie abitazioni, adeguatamente ristrutturate o appositamente acquisite, e l'offerta di servizi di ristorazione e degustazione dei prodotti tipici delle marinerie italiane.

L’ittiturismo è regolamentato dalla Legge 20 febbraio 2006, n. 96 “Disciplina dell’Agriturismo” - secondo l’art.7 comma 1 b) del D.L. 26 maggio 2004, n.154, ed è finalizzato alla corretta fruizione degli ecosistemi acquatici e vallivi, delle risorse della pesca e dell’acquacoltura, e alla valorizzazione degli aspetti socio-culturali delle imprese ittiche e di acquicoltura, esercitata da imprenditori, singoli o associati, attraverso l’utilizzo della propria abitazione o di struttura nella disponibilità dell’imprenditore stesso.

Approfondimenti:

Il progetto “turismo con i pescatori”, propone di ripristinare aree soggette a degrado, come antichi borghi marinari e località isolate da problemi storici e logistici. Si profila nell'insieme un'opera di risanamento e ristrutturazione di importanti edifici di particolare valore storico-monumentale, nonché di abitazioni tipiche dei pescatori che ben si integrano con l'ambiente circostante, senza mai aggiungere nuove costruzioni al patrimonio preesistente. La ristrutturazione di antichi borghi, oggi sovente degradati, offre inoltre la possibilità di allestire piccoli ristoranti tipici dove si cucina il pesce appena pescato ed altre pietanze tipiche del luogo, di aprire botteghe dove è possibile acquistare i prodotti locali preparati artigianalmente e piccoli musei della pesca per imparare qualcosa in più sulle arti e le tradizioni di questo mondo.
Questa possibilità rappresenta una vera svolta ed un concreto aiuto nell'ambito di un processo di ristrutturazione e modernizzazione del settore della pesca e della creazione di un sistema di tutela e valorizzazione delle risorse alieutiche.

Per quali motivi si pratica ?
- integrare il reddito
- salvaguardare le risorse
- mantenere l’occupazione
- evitare l’espulsione dei giovani dal settore
- trovare impiego per le donne dei pescatori
- divulgare le conoscenze
- valorizzare il ruolo sociale del pescatore
- introdurre il concetto di turismo eco-sostenibile

Chi può esercitare l’ittiturismo ?
- pescatori professionisti muniti di regolare licenza che abbiano disponibilità di locali o spazi;
- cooperative di pesca
- società d’acquicoltura e maricoltura
- l’imprenditore ittico

quindi chi “…esercita, in forma singola o associata o societaria, l’attività di pesca professionale diretta alla cattura o alla raccolta di organismi acquatici in ambienti marini, salmastri o dolci e le attività connesse”.

Quali sono le attività connesse ?
Il D.L. 26 maggio 2004, n° 154, apporta modifiche al D L. 18 maggio 2001, n. 226, e specifica quali sono:
1. il pescaturismo
2. l’ittiturismo
3. la prima lavorazione dei prodotti del mare e dell’acquacoltura
4. la conservazione
5. la trasformazione
6. la distribuzione
7. la commercializzazione
8. le azioni di promozione e valorizzazione dei prodotti

Cosa implica ?
- la degustazione dei prodotti della pesca anche sotto forma di pasto completo
- la vendita dei prodotti della pesca anche lavorati e trasformati
- il pernottamento