Organi responsabili

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Spetta all’Amministrazione Marittima provvedere a fronteggiare in mare gli inquinamenti causati da immissione anche accidentale di idrocarburi o altre sostanze nocive provenienti da qualsiasi fonte e suscettibili di arrecare danno all’ambiente marino, al litorale e agli interessi connessi.

In detta evenienza l’Autorità Marittima, nella cui area di competenza si verifichi l’inquinamento o la minaccia di inquinamento, è tenuta a disporre tutte le misure necessarie, non escluse quelle di rimozione del carico o della nave, allo scopo di prevenire che la minaccia d'inquinamento possa evolvere in inquinamento reale ed eliminare gli effetti inquinanti ovvero attenuarli, qualora risulti tecnicamente impossibile eliminarli.

Nell’ipotesi in cui il pericolo di inquinamento in atto sia tale da determinare una situazione di "emergenza", nell’ambito delle acque ricadenti sotto la giurisdizione della Capitaneria di Porto, il Capo del Compartimento Marittimo dichiara l’«emergenza locale», assumendo la direzione di tutte le operazioni fino al momento in cui non venga dichiarato lo stato di emergenza nazionale e coordinando gli interventi delle Amministrazioni ed Enti pubblici e privati finché esso non venga assunto dal Dipartimento della Protezione Civile, in emergenza nazionale.

Nel caso in cui l’inquinamento interessasse anche le acque di altri Compartimenti Marittimi, le misure del piano dovranno essere attuate in concorso con quelle dei piani emanati dai Compartimenti interessati finché esso non venga assunto dal Dipartimento della Protezione Civile, in emergenza nazionale

  • Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo

Nel caso l’inquinamento investa o minacci di investire la costa, la Prefettura–Ufficio Territoriale del Governo, nella veste di massimo Organo periferico di Protezione Civile, assume la direzione e il coordinamento operativo di tutte le "operazioni a terra", ai fini di difesa dell’incolumità delle popolazioni, dei loro interessi e della bonifica costiera. A tal fine è indispensabile mantenere un costante flusso informativo con la predetta Prefettura per i connessi aspetti di difesa della costa e fermo restando la responsabilità del Capo del Compartimento marittimo per quanto concerne la direzione ed il coordinamento operativo, a livello locale, di tutte le operazioni in mare.

La Prefettura esegue le operazioni previste nel "Piano provinciale di emergenza di protezione civile" per il caso di emergenza inquinamento marino in costa (al momento non risulta essere stato redatto)

  • Centri operativi periferici

Per inquinamenti, che interessano aree di mare o di litorale estese, non affrontabili con l’intervento dei mezzi localmente disponibili, il Capo del Compartimento richiede l’intervento di uno o più “Centri operativi periferici” (C.O.P.)[1], mediante l’applicazione del “Piano di pronto intervento redatto dai predetti C.O.P

In particolare, ai centri operativi spetta il compito di:

  1. reperire ulteriori risorse a titolo non oneroso, nell’ambito di sua giurisdizione, quando quelle a disposizione del Capo del Compartimento marittimo competente non sono sufficienti a contrastare l’inquinamento;
  2. coordinare l’afflusso delle suddette risorse e la messa a disposizione delle stesse a favore del Capo del Compartimento marittimo.

Il Centro Operativo Periferico, una volta collegato con il sistema NISAT (Navigation Information System in Advanced Technology) del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sarà in grado di fornire in tempo reale all’Autorità Marittima locale tutte le informazioni contenute nella componente POLEM (Pollution Emergency) del sottosistema MAREM (Maritime Emergency), per una migliore gestione dell’emergenza (vedi messaggistica).

  • Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Terrirorio e del Mare

Il Dicastero è responsabile della definizione delle linee politico-programmatiche e della strategia nazionale in materia di difesa del mare, nel suo complesso. Attraverso la Direzione Generale per la Protezione della Natura (ex Servizio Difesa Mare - SDM) esplica, altresì, alcune importanti funzioni riguardanti la fase di risposta all’inquinamento, o ad essa connesse, quali:

  1. l’autorizzazione all’uso di prodotti disperdenti;
  2. la procedura di riconoscimento del debito;
  3. la procedura di compensazione dei danni presso il IOPC Fund nonché di coordinamento, d’intesa con gli altri Dicasteri interessati, delle attività dei servizi di cui alle lettere “a” e “c” (in parte) dell’art. 2 della L. 31.12.1982 n. 979, con esclusione degli aspetti operativi di emergenza;
  4. in emergenza locale, il reperimento a titolo oneroso delle risorse necessarie per combattere l’inquinamento, quando non risultino sufficienti quelle di cui il Compartimento Marittimo, può disporre a titolo non oneroso, ivi comprese quelle che il Capo del Compartimento può reperire, attraverso il COP. In questo caso la Direzione Generale per la Protezione della Natura, reperite le risorse, ne coordina l’afflusso e la loro messaa disposizione del Capo del Compartimento marittimo, che rimane responsabile della direzione degli interventi e del connesso coordinamento operativo.
  5. il monitoraggio ambientale e la valutazione di danno ambientale.

Nell’ipotesi di cui all’art. 2 del D.P.R. 504/78 (inquinamento in alto mare) il Ministero dell’Ambiente, e della Tutela del Territorio e del Mare previa intesa con i Ministri degli Esteri, Difesa, Sviluppo Economico ed Infrastruttire e Trasporti, assume la direzione di tutte le operazioni, durante l’emergenza, secondo le indicazioni operative contenute nel “Manuale delle procedure operative in materia di tutela e difesa dell’ambiente marino e per gli interventi di emergenza in mare”, edizione 1987 dell’ex Ispettorato Centrale per la Difesa del Mare – Centro Operativo Antinquinamento.

Presso il Gabinetto del Ministero dell’ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è istituito il Reparto Ambientale Marino (R.A.M.), composto da personale appartenente al Corpo delle Capitanerie di Porto. Tale Reparto svolge un’attività di organizzazione e raccordo tra suddetto Dicastero e la struttura amministrativa periferica rappresentata dai vari Comando di Porto.

  • Il Dipartimento della Protezione Civile

Il Dipartimento è responsabile della direzione di tutte le operazioni una volta dichiarato lo stato di "emergenza nazionale", nonché del reperimento di tutte le risorse necessarie. All’interno del Dipartimento della protezione civile è inserito il Centro Operativo Emergenza Marittime (C.O.E.M.M.) - con personale appartenente al Corpo delle Capitanerie di Porto, il quale provvede alla gestione operativa dell’emergenza in caso di attivazione del “Piano di pronto intervento nazionale per la difesa da inquinamento di idrocarburi o di altre sostanze nocive causate da incidenti in mare”.

Il C.O.E.M.M. studia tutte le problematiche connesse all’inquinamento marino cagionato da idrocarburi o da altre sostanze nocive, curando i rapporti con enti ed organismi nazionali ed internazionali operanti in materia e presiede e coordina, altresì, l’attività del Comitato tecnico-scientifico.

Presso il Dipartimento della Protezione Civile è attivo un Centro di Coordinamento denominato SISTEMA che opera 24 ore su 24 per tutto l’anno e nel quale èp presente un operatore del Corpo delle Capitanerie di Porto. SISTEMA mantiene un collegamento operativo ed informativo costante con il Centro di informazione e monitoraggio di Bruxelles (MIC) della Commissione Europea il quale, tra le varie funzioni, ha quella di coordinare le richieste e le offerte d’aiuto per il Paese colpito dall’emergenza nell’ambito del Meccanismo Europea di Protezione Civile. 

 


[1] Organo periferico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al momento non operativo. Fino alla sua attivazione le funzioni del C.O.P. sono svolte dalla Direzione Marittima di giurisdizione.