La riserva naturale delle Bocche di Bonifacio (in francese [1] réserve naturelle des Bouches de Bonifacio, in corso [2] riserva naturale di i Bucchi di Bunifaziu), classificata come “Area specialmente protetta di interesse mediterraneo [3]”, comprende tre zone:
“Zone di protezione rinforzata” (contrassegnate nelle carta della Riserva dal colore verde), dove ci sono alcuni limiti per la
caccia e la pesca;
“Zone più estesa” (contrassegnate e nelle carta della Riserva dal colore celeste), che comporta l’applicazione delle sole
regole generali;
“Zone di non prelievo” (contrassegnate nelle carta della Riserva dal colore rosso), in qualche modo assimilabili alle nostre
Zone A (zona integrale) .
Riserva naturale delle Bocche di Bonifacio
Nelle Zone a protezione rinforzata (circa 12.000 ettari) sono vietate la caccia e la pesca subacquea.
Lo sbarco di persone è consentito solo nell’Arcipelago di Lavezzi (Lavezzu, isolotto della Piramide e Piana). La circolazione delle persone è consentita solo sui sentieri segnati.
Nelle Zone di non prelievo (1200 ettari) sono vietate tutte le forme di caccia e di pesca e di immersione subacquea;
sono invece consentite la balneazione e l’apnea.
Nell’intero perimetro della Riserva (80.000 ettari) la frequentazione è libera e autorizzata nel rispetto della tranquillità dei luoghi (divieto di nuocere a fauna e flora, sbarcare con veicoli a motore e lasciare immondizia).
Sono vietati: l’introduzione di specie non domestiche, la caccia nello stagno e nel golfo di Ventilegne.
La pesca sportiva-ricreativa e la pesca professionale sono sottoposte alla regolamentazione
Non è consentita la pesca subacquea.
E’ vietato lo sbarco, anche a piedi, sulle isole Piana, Ratino, Porraggia, Sperduti e sugli isolotti annessi all’isola di Lavezzi.
N.B.: L’Isola di Cavallo è privata, è controllata da vigilanza privata e non è possibile recarvisi o sbarcare liberamente .
Le nuove misure sulla pesca sportiva e ricreativa, introdotte con Ordinanza del Prefetto della Corsica, rispondono sostanzialmente alle necessità di garantire una maggiore tutela per la pesca e di evitare, per le specie ittiche, effetti negativi derivanti da un prelievo che negli ultimi anni si è fatto sempre più massiccio a causa dell’evoluzione delle tecniche di questo genere di pesca.
Tra le nuove disposizioni, sono da segnalare in particolare:
Altrettanto importante è la norma che comporta l’obbligo di presentare all’Office de l’environnement de la Corse (OEC), ente gestore della Riserva naturale delle Bocche di Bonifacio, un’apposita “dichiarazione” per la pesca sportiva e ricreativa: chiunque desideri dedicarsi a questo tipo di attività ricreativa all’interno dell’Area protetta corsa dovrà perciò essere munito dell’attestazione rilasciata dall’OEC.
Attenzione !
Per non incorrere in possibili sanzioni la “dichiarazione” dovrà essere conservata da ogni pescatore ricreativo e presentata, a richiesta, al personale della Riserva o alle Forze dell’ordine francesi.
Isola di Cavallo - Spiaggia "Zeri"
[1] Il vincolo dei 5 chilogrammi massimo di pescato per pescatore – sono del tutto identiche a quelle già in vigore sin dal 2007 nel Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, giacché obiettivo per il medio e lungo periodo è infatti l’armonizzazione delle regole per la fruizione delle due aree protette gemelle, divise da poche miglia nautiche.
Links:
[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_francese
[2] https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_corsa
[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Area_specialmente_protetta_di_interesse_mediterraneo