Le«tartarughe marine» appartengono all’ordine dei Cheloni, sono rettili che nel corso della loro evoluzione si sono adattati a vivere in mare. Sono 7 le specie che popolano i mari di tutto il mondo:
Per tutte le tartarughe che vivono nei mari italiani sono vietati la catturare o l’uccisione nell’ambiente naturale. il possesso, il trasporto, lo scambio e la commercializzazione di esemplari provenienti dall’ambiente naturale (art. 8 D.P.R. 357 del 8/9/1997; D.M. 31/5/89). La CITES ha inserito tutte le specie presenti nelle nostre acque nell’Appendice I della Convenzione di Washington, cioè tra le specie più minacciate e per le quali è tassativamente vietata qualsiasi forma di commercio.
Le specie di tartarughe marine esistenti
Nome scientifico Nome comune Nome inglese
Con una lunghezza massima di circa 140 cm di carapace è una delle tre specie di tartarughe marine che vivono in Mediterraneo. Il carapace presenta una colorazione marrone – rossiccia con 5 placche neurali, 5 paia di placche costali e 12 paia di placche marginali. Il piastrone ha una colorazione tendente al giallo. La sua alimentazione è costituita prevalentemente da crostacei e molluschi ma anche da organismi planctonici come ad esempio alcune specie di meduse. In alcuni contenuti stomacali sono stati ritrovati esemplari di cavallucci marini e pesci ago (generi Hippocampus e Syngnathus).
Caretta caretta: peculiarità
Il periodo della deposizione varia dai primi di maggio fino alla fine di agosto. Un nido è composto da un numero variabile di uova (fino ad un massimo registrato di 190). In Mediterraneo i maggiori siti di deposizione sono in Grecia, Turchia, Libia , Tunisia ed Italia. Questa specie è l’unica che regolarmente depone le uova in alcuni siti lungo le coste italiane ( es. Isole Pelagie).
Tartaruga comune (Caretta caretta)
Caratteristica sistematica di questa specie è la presenza di 5 placche neurali, 4 paia di placche costali e 11 paia di placche marginali. Il carapace ha una colorazione verde tendente al nero e il piastrone è giallastro. Raggiunge i 125 cm di carapace e i 250 kg di peso.
E’ una tartaruga erbivora che predilige le acque basse anche se nelle fasi giovanili è principalmente carnivora. Particolare è la ranfoteca dentellata che facilita la sua alimentazione basata principalmente su piante marine quali Posidonia e Zostera.
Chelonia mydas: peculiarità
Il periodo di deposizione è legato alla latitudine in cui esse vivono. In Mediterraneo i siti principali sono in Turchia, Cipro ed Israele principalmente nel periodo estivo. Ogni nido può essere formato da 38-195 uova.
Tartaruga verde (Chelonia mydas)
La particolarità di questa tartaruga è l’assenza di un carapace osseo che è stato sostituito da una pelle cuoiosa supportata da placche ossee. La colorazione è nera con macchie rosa prevalentemente sul collo e nella parte anteriore e posteriore degli arti. Le natatoie anteriori possono raggiungere i 2,5 metri di lunghezza. E’ la più grande tartaruga esistente: può raggiungere infatti i 2 m di lunghezza e i 700 Kg di peso. Nella parte anteriore della ranfoteca la presenza di due cuspidi forniscono, quando la stessa è chiusa, la caratteristica forma a W.
Dermochelys coriacea: peculiarità
Si nutre principalmente di meduse, salpe, calamari, larve di crostacei e pesci. Animali prevalentemente pelagici sono conosciuti per il loro comportamento durante la deposizione. Presente in Mediterraneo dove però non nidifica. Le deposizioni ad esempio avvengono da marzo a giugno in Colombia e da ottobre a febbraio in Messico. La tartaruga liuto si riproduce ogni 2-3 anni e può deporre da 4 a 5 nidi per stagione riproduttiva. Un nido può contenere un numero variabile di uova: da 46 a 160.
Tartaruga liuto (Dermochelys coriacea)
Tra le tartarughe marine è la più colorata: il carapace presenta striature marroni e nere su un fondo color ambra, il piastrone è giallastro. Presenta 5 placche neurali, 4 paia di costali e 11 paia di marginali come la Chelonia. Il suo nome deriva dalla conformazione delle placche che nei giovani sono in parte sovrapposte, quindi embricate. Con la crescita la struttura delle pacche cornee tende a uniformarsi risultando così perfettamente unite negli individui adulti. Si nutre principalmente di crostacei, molluschi e alghe raggiungendo anche i 100 metri di profondità. Si ciba inoltre di spugne. E’ la più tropicale delle tartarughe marine. Predilige le acque tropicali, calde e basse, dell’area indo-pacifica e dell’Atlantico centrale. In Mediteranno è considerata una specie occasionale. I luoghi di deposizione di questa specie sono molto isolati. Il periodo di nidificazione dipende dalla latitudine. Ogni nido può contenere da 71 a 250 uova. Anche se raggiunge la maturità sessuale abbastanza precocemente (intorno ai 3 anni) e i siti di deposizione siano molto isolati le popolazioni di tartarughe embricate sono molto rare. Infatti questa specie, nei tempi passati, è stata sempre soggetta ad una pesca finalizzata alla produzione di oggetti decorativi e gioielli. Sebbene oggi siano state istituite delle normative per la tutela di questa specie non è difficile trovare piccoli souvenir nei mercatini delle regioni che si affacciano nell’Oceano Indiano.
Tartaruga embricata (Eretmochelys imbricata)
Tartaruga di piccole dimensioni era considerata frutto di un incrocio tra la tartaruga comune e la tartaruga verde. Per questo motivo era stata denominata “bastarda”. La livrea del suo carapace cambia con l’età. I piccoli sono grigio scuro per raggiungere una colorazione verde oliva negli individui adulti per poi ridiventare grigio scuro negli esemplari molto vecchi. Anche il piastrone cambia colorazione da bianco a giallastro. La sua alimentazione è principalmente carnivora. Le sue abitudine riproduttive sono poco conosciute ma sembra che questa specie deponga le uova in una sola spiaggia del Messico. Caratteristica di questa specie è il fenomeno della “arribada” un deposizione di massa. Ad esempio in una singola spiaggia di Racho Nuevo nel Golfo del Messico sono state registrate 40.000 femmine in deposizione. Con i passare del tempo il numero di femmine che determinano questo particolare evento sono drasticamente diminuite. Nel 1995 la grande arribada ha interessato soltanto 1429 femmine. I giovani di questa specie vivono soprattutto lungo le coste europee e africane dell’oceano Atlantico.
Tartaruga bastarda (Lepidochelys kempii)
La colorazione verde oliva del suo carapace conferisce il nome a questa tartaruga, la più piccola tra le specie di tartarughe marine (in media 68 cm di carapace).
Prevalentemente carnivora si nutre di pesci, molluschi (bivalvi e gasteropodi), crostacei (antipodi, isopodi), briozoi, ascidie. Come avviene per la tartaruga bastarda le femmine di questa specie si danno appuntamento e risalgono tutte insieme sulla stessa spiaggia per deporre le uova. In Messico il periodo di deposizione inizia con l’estate per protrarsi fino al tardo autunno. Ogni nido può essere formato al massimo da circa 102 uova. Vive nelle regioni tropicali dell’Oceano Pacifico, Indiano e Atlantico dove predilige le acque che coprono la piattaforma continentale.
Tartaruga olivacea (Lepidochelys olivacea)
Caratteristica di questa tartaruga è la presenza di un unico artiglio nelle pinne anteriori. Il carapace di forma piatta ed ellittica ha una colorazione verde- grigio mentre in piastrone è uniformemente chiaro.
Il suo habitat principale è caratterizzato da acque basse del sottocosta e quelle delle barriere coralline. Poco si conosce sulle sue abitudini alimentari. E’ una specie endemica dell’Australia dove, nel periodo compreso tra novembre e dicembre, depone le uova nella zone a nord-ovest del continente. Ogni nido contiene un numero ridotto di uova ( da 7 a 73 uova). Poco o niente si conosce circa il suo comportamento e le sue migrazioni.
Tartaruga piatta (Natator depressus)