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Metodi di rilevazione delle dimensioni dei crostacei

Ai fini della conservazione e del miglior rendimento delle risorse biologiche del mare, in base DPR n. 1639/1968 (come modificato da DM 7/07/1980, DM 3/08/1982; DM 5/06/1987 n 250) e succ. mod. e ai Reg CE n. 1967/2006 e 3094/86/CEE, è vietata la pesca e la commercializzazione di «crostacei» allo stadio giovanile (novellame) in quanto tali sotto misura.

Tra i «crostacei», soltanto alcune specie di Decapodi (Astice, Scampo e Aragosta) hanno misure minime particolari, al di sotto delle quali gli esemplari sono considerati allo stato giovanile (vedi art. 88 DPR 1639/678 e successive modifiche). la normativa nazionale però non si applica in quanto le stesse specie sono soggette alla normativa europea.

Comprendono gamberi, aragoste, astici, granchi Il corpo è suddiso in "cefalotorace" e "addome", coperto in parte o totalmente da uno scudo molto resistente con funzione protettiva, detto “carapace”. Sul capo vi sono due paia di antenne con funzione di organi di senso. La respirazione è branchiale, gli arti sono in numero variabile (in genere cinque paia di zampe), di cui il primo è trasformato in robuste appendici, chiamate “chele”, che possono essere usate per difesa oppure per trattenere e lacerare le prede.

 

Aragosta (Palinuride)

 


 [1] La pesca della “aragosta“ (e dell’astice) è vietata nel periodo 1° gennaio al 30 aprile

 

Scampo (Nephrops norvegicus)

Crostaceo dal corpo allungato con la parte anteriore, il «carapace», robusto munito di «rostro» dentellato ai lati del quale si trovano gli occhi, possiede due paia di antenne di cui un paio lunghe ed un paio più corte bifide. Possiede quattro paia di braccia e l’addome termina con una sorta di coda che si apre a ventaglio (telson).
Il colore è rosa con macchie bianche ed arancio. Della stessa famiglia dell’astice, si distingue per le minori dimensioni, per la forma delle chele, lunghe e sottili, e per il diverso colore.
Il maschio è più grande della femmina, può raggiungere una lunghezza massima di 25 cm, comunemente si pesca attorno ai 10 - 20 cm.

I sessi sono separati, il maschio si può distinguere per la presenza sotto l’addome di due appendici a forma di spina, gli organi copulatori, la femmina porta le uova sotto l’addome fino alla schiusa e le larve sono planctoniche.

Tra 20 e 800 metri di profondità, vive nascosto in gallerie che scava sul fondo, per questo predilige fondali con sabbia compatta, si muove di notte per alimentarsi catturando piccoli organismi: altri crostacei ed anellidi.

 

 

  • La dimensione per «Scampi» è misurata:
  1. In “lunghezza totale” (dalla punta del rostro fino all’estremità posteriore del telson, escludendo le setae) [Scampo (Nephrops norvegicus)] (R. (CE) 1967/2006 e R. (CE) 850/98) - fig. A:

 

 

 

  1. in “lunghezza del carapace”, parallelamente alla linea mediana, iniziando dalla parte posteriore di una delle orbite fino al punto medio del margine distale dorsale del carapace) (R. CE 1967/2006 e R. CE 850/98) - fig. B

 

 

 

  1. “lunghezza coda” (dal bordo anteriore del primo segmento dell’addome alla estremità del telson) R. (CE) 850/98 - fig. C

 

 

 

 

 

Astice (Homarus gammarus)

E' il crostaceo più grosso del Mediterraneo, caratteristica peculiare sono le due grosse e temute chele anteriori di dimensioni diverse fra loro, possiede due paia di antenne un paio corte ed un paio lunghe quanto tutto il corpo, le chele vengono usate soprattutto per difesa e per la cattura delle prede, le altre due paia di appendici dietro alle chele oltre che per il movimento possiedono pinze che possono essere usate per portare il cibo alla bocca, le ultime due paia posteriori servono unicamente per spostarsi.
Come tutti i crostacei ha il corpo rivestito da una spessa corazza che costituisce l’esoscheletro, la crescita deve avvenire perciò per mute successive con le quali l’animale si libera della vecchia corazza e ne costruisce una nuova più grande.
Può raggiungere dimensioni superiori a 60 cm ed un peso di 6 kg. Il carapace è liscio, due sole spine si trovano dietro agli occhi, il colore è nero bluastro con riflessi giallastri sul dorso.
Vive abitualmente su fondali misti con sabbia e roccia, fino a 100 m di profondità, si riproduce nei mesi estivi, le uova sono portate sotto l’addome delle femmine per 10 – 11 mesi, la larva trascorre un periodo planctonico per poi portarsi nei pressi del fondo una volta acquisito l’aspetto definitivo.
Si trova in tutto il mediterraneo ma è più frequente in Adriatico. Più attivo nelle ore notturne quando esce dalle tane, scavate nella sabbia o ricavate in anfratti rocciosi, per cacciare soprattutto molluschi, è un animale territoriale.

 

 

  • La dimensione per «Astice» è misurata:
  1. In “lunghezza totale” (dalla punta del rostro alla estremità del telson, escludendo le setae) [Astice (Homarus gammarus)] (R. (CE) 1967/2006 e R. (CE) 850/98) - fig. A

 

  

  1. in “lunghezza carapace” (parallelamente alla linea mediana, iniziando dalla parte posteriore di una delle orbite fino al punto medio del margine distale dorsale del carapace) [Astice e Gambero rosa] (R. CE 1967/2006 e R. CE 850/98) - fig. B

 

 

 

Gambero rosa (Parapenaeus longirostris)

Appartiene al vasto ordine dei Decapodi e rientra, insieme ad altre importanti specie commerciali come la Mazzancolla (Melicertus kerathurus), nella Famiglia Penaeidae. Noto come «gambero bianco» o «gambero rosa», è un crostaceo dal corpo compresso lateralmente. La parte anteriore (cefalotorace) è ricoperta da un carapace da cui si diramano 13 paia di appendici. Rostro superiore fornito di 8-9 denti. Il rostro del gambero rosa è diritto o appena sinuoso e leggermente incurvato verso l'alto, dotato di 5-9 spine nella parte dorsale e privo di spine in quella ventrale. Il rostro prosegue posteriormente in una carena fin quasi al bordo del carapace. Sul carapace è ben visibile la spina epatica. La parte posteriore (addome) è composta da 6 segmenti. Occhi peduncolati, senza tubercoli. Gli occhi sono peduncolati e privi di tubercoli. La colorazione di P. longirostris è rosa-arancio tendente al rosso-violaceo sul carapace e, soprattutto, sul rostro. Nelle femmine la colorazione delle gonadi varia dal bianco al verde in funzione dello stadio di maturità sessuale; nelle femmine mature, come succede in molti crostacei, è possibile osservare in trasparenza gli ovari verdi. Questa specie presenta dimorfismo sessuale e le femmine sono più grandi dei maschi; la lunghezza totale massima riscontrata è stata di 19 cm su individui femmina.
Vive in fondali fangosi. E' comune nel Mediterraneo e nell'Atlantico sia orientale che occidentale. Abbastanza comune, distribuito nell'intero bacino Mediterraneo e nell'Atlantico. La specie, pur essendo diffusa in tutti i mari italiani, risulta molto più abbondante nel Tirreno centrale, nel canale di Sicilia e nello Ionio; nell'Adriatico centro-settentrionale le concentrazioni del gambero rosa sono sempre state piuttosto limitate, anche se negli ultimi anni la tendenza sembra aver subito un cambiamento di rotta e la specie comincia ad essere abbastanza diffusa anche in questo bacino.

 

 

  • La dimensione per «Gambero rosa» è misurata:
  1. in “lunghezza carapace” (parallelamente alla linea mediana, iniziando dalla parte posteriore di una delle orbite fino al punto medio del margine distale dorsale del carapace) [Astice e Gambero rosa] (R. CE 1967/2006 e R. CE 850/98)

 

 

 

 

Aragosta (Palinuride)

L’aragosta è il crostaceo senza dubbio più famoso ed apprezzato dal punto di vista alimentare. Come tutti i crostacei ha il corpo rivestito da una spessa corazza che costituisce l’esoscheletro, la crescita deve avvenire perciò per mute successive con le quali l’animale si libera della vecchia corazza e ne costruisce una nuova più grande. Può raggiungere dimensioni attorno ai 50 cm ed un peso di 8 kg. Il corpo è provvisto di tredici paia di appendici cinque delle quali vengono usate per camminare, un paio è costituito da lunghe antenne, possiede una coda, il telson, a forma di ventaglio, gli occhi sono situati in cima a peduncoli mobili, non si osservano chele, il corpo e cosparso di spine e tubercoli, la colorazione è rosso violacea con macchie più chiare.

Vive abitualmente su fondali rocciosi o ghiaiosi, raramente la si può trovare su fondi sabbiosi, a profondità comprese tra 20 e 70 m, può raggiungere i 200 m. E’ diffusa soprattutto nei mari attorno alla Sardegna, predilige fondali ricchi di anfratti dove si colloca facendo sporgere le antenne, forma spesso colonie con numerosi individui.
Durante la muta l’animale è più debole perché rimane privo della corazza di protezione, il suo aspetto non cambia ma il corpo è molle e facilmente attaccabile, si ritira così in una tana dove passa la giornata mangiando conchiglie di molluschi che le consentono di acquisire i sali minerali necessari per la nuova corazza.
La riproduzione avviene a fine estate, si possono osservare le femmine con l’addome pieno di uova, le larve nascono al termine dell’inverno, sono planctoniche e raggiungono il fondo, loro habitat definitivo, attraverso una crescita caratterizzata da diversi stadi durante la quale si nutrono di plancton.
Esistono altre due specie di aragosta in Mediterraneo, Palinurus mauritanicus, che si distingue per la presenza di numerose chiazze bianche sulla corazza e per le abitudini di vita, predilige fondali più profondi, e Palinurus regius, riconoscibile per il corpo di colore verde, presente lungo brevi tratti della costa meridionale francese e spagnola, si suppone sia stata introdotta accidentalmente in Mediterraneo.

 

 

  • La dimensione per «Aragosta» è misurata:
  1. In “lunghezza carapace” (dalla punta del rostro al centro del margine posteriore del carapace) [Aragosta (Palinuride)] R. (CE) 1967/2006 e R. (CE) 850/98

 

 

 

 

 

 

Granseola (Maja squinado)

Crostaceo che può raggiungere dimensioni notevoli, il corpo può misurare fino a 25 cm di lunghezza e 18 di larghezza. È un granchio dalle zampe decisamente sproporzionate rispetto al corpo.
Il corpo è a forma di cuore e bombato con dentellature lungo il margine laterale che terminano con due denti cuneiformi più sporgenti nella parte anteriore, tutto il dorso è rugoso con spini e tubercoli più o meno sporgenti. Possiede cinque paia di zampe di cui quattro servono per il movimento ed un paio terminano con due robuste chele. Il colore è di solito giallo rossiccio, ma può variare da individuo ad individuo con sfumature rosse o marroni, a seconda del luogo in cui vive. I sessi sono separati ed il maschio è più grande della femmina.

Solitamente vive su fondali sabbiosi e detritici fino a 100 m di profondità dove si mimetizza rimanendo immobile, ma è facile trovarlo anche a profondità inferiori su fondali rocciosi , nei quali si nasconde in mezzo alla vegetazione o nelle fessure.

 

 

  • La dimensione per «Granseola» (o grancevola) è misurata:
  1. in "lunghezza carapace" (dalla punta anteriore dei rostri alla punta posteriore del carapace, lungo la linea mediana) R. (CE) 850/98

 

 

Granchio (Brachyura Linnaeus)

Granchio è il nome generico di varie specie (un'infraordine) di Crostacei Decapodi, in particolare dotati di un robusto carapace e di due potenti chele; pertanto utilizzano quattro paia di arti per il movimento e le chele per difendersi e cibarsi. L'addome è ripiegato verticalmente ed è pertanto nascosto.
Molte specie sono notturne, quando la presenza di potenziali predatori è minore; l'alimentazione varia da specie a specie e comprende animali, piante, carcasse.

 

 

  • La dimensione per «Granchio di mare» è misurata:
  1. in “larghezza massima carapace” (misurata perpendicolarmente alla linea mediana antero-posteriore del carapace) R. (CE) 850/98
  2.  

 

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