Il mare costituisce, sempre più, lo scenario nel quale gli Stati sono chiamati ad esplicare attività di vitale importanza per la salvaguardia di interessi sia nazionali che internazionali. In tale contesto è di tutta evidenza il ruolo fondamentale svolto dal "Corpo delle Capitanerie di Porto, Guardia Costiera" che deve confrontarsi con realtà operative variegate, spesso differenti da quelle “tradizionali”. I profili professionali da delineare devono, pertanto, obbligatoriamente abbracciare la conoscenza di materie fra di loro diverse ma con un comune denominatore: lo scenario marittimo.
La normativa internazionale in materia di “tutela dell’ambiente marino“, la struttura organizzativa dell’attività di “ricerca e soccorso in mare” (voluta dalla Convenzione di Amburgo del 1979), il “diritto internazionale marittimo”, la continua evoluzione delle norme in materia di “sicurezza della navigazione” (Convenzione Solas) e la “security” (resa sempre più attuale dalla costante minaccia terroristica) costituiscono, pertanto, il bagaglio professionale del personale del Corpo, e in particolare :